Secondo la Global Cloud Scorecard di BSA (associazione internazionale contro la pirateria informatica), l'Italia è sesta al mondo e terza in Europa come ambiente favorevole al Cloud Computing in base alle normative.
Un bel risultato, se si pensa che nel 2010 solo il 16% delle PMI italiane considerava l'adozione del Cloud, a differenza dell'Europa in cui la percentuale era del 61%.
Il principale ostacolo, secondo l'84% dei CIO, era la mancanza di budget (fonte Nextvalue).
Nel 2011 le PMI italiane superavano quelle europee quanto alla virtualizzazione delle infrastrutture IT (il 77% adottava la virtualizzazione sulla media europea del 73%), ma erano ancora indietro nell'adozione del Cloud Computing (il 55% delle PMI italiane, rispetto al 60% di quelle europee).
La classifica di BSA considera le legislazioni di 24 paesi (complessivamente l’80% del settore ICT mondiale), e in particolare analizza sette aree:
- Privacy dei dati.
- Sicurezza e crimini informatici.
- Tutela della proprietà intellettuale.
- Interoperabilità delle tecnologie.
- Armonizzazione dei sistemi legali.
- Libertà nelle politiche commerciali.
- Disponibilità di infrastrutture IT.
In prima posizione c'è il Giappone, seguito da Australia, Germania, Stati Uniti, Francia e Italia.
Quali sono la caratteristiche, a livello di normative, che rendono l'Italia un ambiente favorevole al Cloud?
- Una valida legislazione contro i crimini informatici.
- Efficaci norme di tutela della privacy.
- La protezione, attraverso il copyright, dei servizi Cloud.
Quali sono i maggiori punti di debolezza, su cui lavorare per il miglioramento?
- Difficoltà pratiche nel far rispettare le norme contro i crimini informatici.
- Mancanza di una valida tutela della proprietà intellettuale a causa di processi spesso troppo lunghi.
- Necessità di un efficace filtro dei contenuti web a livello di ISP contro la circolazione di contenuti illegali.
Dallo studio emergono differenze nette a livello mondiale tra economie avanzate e in via di sviluppo: Giappone, Stati Uniti ed Europa hanno solide legislazioni per la sicurezza informatica, che mancano invece nei paesi emergenti come Cina, India e Brasile.
Una maggiore armonizzazione tra le legislazioni potrebbe agevolare lo scambio di dati tra i paesi.
Per concretizzare le opportunità economiche del Cloud a livello mondiale, BSA indica sette obiettivi:
- Proteggere la privacy, favorendo contemporaneamente la circolazione dei dati.
- Promuovere la sicurezza informatica, anche nei paesi che non dispongono di specifiche tecnologie.
- Combattere i crimini informatici con deterrenti concreti e con l'azione legale.
- Fornire una solida tutela contro l’appropriazione illegale e la violazione del Cloud.
- Incoraggiare l’interoperabilità fra diversi fornitori di Cloud.
- Promuovere il libero commercio.
- Offrire incentivi al settore privato.
Il Cloud Computing è una grande opportunità per le PMI, perchè permette di competere con le aziende di maggiori dimensioni potendo accedere a servizi altrimenti inaccessibili.
In Italia, in particolar modo, dove il tessuto imprenditoriale è costituito in gran parte da piccole e medie imprese, il Cloud potrebbe davvero essere la leva strategica per la competitività, anche a livello mondiale.
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