Networking

Come ridurre il rumore di fondo del monitoraggio

29 Ottobre 2019

Se utilizzi un software per la gestione e il monitoraggio delle reti come Auvik (o simili), avrai notato quanto sia utile ricevere degli alert automatici per monitorare costantemente l’andamento delle reti dei tuoi clienti.

Tuttavia, subito dopo aver installato Auvik su una nuova rete, il numero di alert potrebbe risultare eccessivo. Questo perché Auvik ha una serie di alert preconfigurati  (Dio benedica chi configura gli alert automatici per farci risparmiare tempo) in base a delle metriche e un tipo di performance considerati “standard” nel settore.

Se però la rete del tuo cliente va costantemente sotto le soglie stabilite di default, potrebbero arrivarti fin troppi alert.
 

occhio con grafici

Ad esempio, se gli switch di un tuo cliente usano costantemente l’80% della memoria per funzionare, e la soglia fissata in Auvik per questo dato è l’80%, riceverai una marea di alert poco utili.

Niente paura però. Questo “rumore di fondo” può essere regolato in modo che tu ottenga solo informazioni utili sulla rete dei tuoi clienti.

Ecco come fare.
 

Le prime due settimane

Le prime due settimane di utilizzo di Auvik (ma la regola vale anche per altri strumenti di monitoraggio) sono fondamentali per ottenere un’idea chiara dello stato della rete dei tuoi clienti.

Non sai mai veramente cosa c’è su un network finché non lo vedi e gli alert di Auvik possono aiutarti a comprendere com’è fatta veramente la rete. Certo, all’inizio potresti anche ricevere delle informazioni poco importanti. Ma tra le info che ti arrivano se ne annideranno sicuramente alcune molto utili per te e i tuoi collaboratori.

Ecco perché all’inizio è importante ricevere tutti gli alert possibili.

Se vuoi evitare che i tuoi tecnici ignorino gli alert perché ne vengono letteralmente inondati, puoi fare una di queste due cose:
 

  • Creare un indirizzo email diverso a cui ricevere gli alert di Auvik per ogni cliente;
  • Disabilitare le notifiche degli alert per due settimane.

In entrambi i casi potrai monitorare la rete del tuo cliente guardando gli alert direttamente da dentro la dashboard di Auvik.
 

Dopo due settimane

Dopo le prime due settimane hai abbastanza materiale per capire se gli alert che hai ricevuto fanno riferimento a dei veri e propri problemi sulla rete del cliente.

Hai anche la possibilità di capire cosa è “normale” per quello specifico ambiente IT.

Ecco alcuni esempi di modi in cui potrai ottimizzare gli alert dopo le prime due settimane:

  • Vedi che il firewall del cliente usa in media tra l’80 e l’83% della memoria, quindi ora sai che puoi impostare, per quel device, una soglia dell’85% della memoria. Superata questa soglia riceverai degli alert.
  • Prima di installare Auvik il tuo cliente ti ha detto che le porte degli switch erano al 50% di utilizzo, quindi tu hai abbassato la soglia dall’80%. Dopo due settimane però vedi che c’è un utilizzo costante del 90%, quindi ti accorgi che c’è qualcosa che non va nella rete.
  • Sei consapevole che c’è uno switch difettoso nella rete che hai già programmato di sostituire, quindi disabiliti le notifiche per quel device, visto che non sono più necessarie.
  • Se la banda massima di un device è impostata a 50Mbs e dopo due settimane ti accorgi che non ha mai oltrepassato i 30Mbs, magari potresti abbassare questa soglia.

Le soglie preimpostate da Auvik sono date dalle best practice di settore, ma non è realistico pensare che un software sia perfettamente configurato “out of the box”. Monitorando e sistemando le soglie per gli alert per ogni tipo di device riceverai meno notifiche, ma sicuramente molto più utili.
 

I benefici dell’ottimizzazione degli alert

Ogni device e ogni rete si comportano in modo diverso. L’utilizzo della memoria sarà maggiore su un server che su uno switch, per fare un esempio banale.

Con un approccio proattivo, grazie agli alert di Auvik, sei in grado di venire a conoscenza dei problemi prima che lo faccia il tuo cliente. E questo non ha prezzo.

Un altro vantaggio degli alert è che puoi provare il valore dei tuoi servizi ai tuoi clienti.

Dopo che hai monitorato una rete per uno, due o tre mesi, puoi incontrare il cliente e parlare con cognizione di causa di come sta performando la rete, di cosa c’è da fare e cosa hai già fatto tu per migliorare il suo network.

Magari gli alert di Auvik ti stanno dicendo qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che il cliente si aspetterebbe di trovare sulla sua rete. E queste informazioni, oltre a far lavorare meglio il tuo cliente, ti aiuteranno a dimostrarti competente e professionale quando fai il tuo lavoro.

Tutto questo perché ti sei preso il giusto tempo per sistemare gli alert secondo le sue specifiche esigenze.
 
Tratto dal blog di Auvik.

Autore
Claudio Panerai
Gli ultimi prodotti che vi ho portato, nel 2020: Vade Secure Il primo sistema antispam/antihishing/antimalware basato sull'intelligenza artificiale e appositamente progettato per Office 365. Naturalmente a misura di MSP. ID Agent Piaffaforma che consente agli MSP di monitorare le credenziali (proprie e dei clienti) che sono in vendita nel dark web.
Nato a Ivrea nel 1969, è sposato e padre di due figlie. Laureato in Scienze dell’Informazione nel 1993, ha dapprima svolto numerose consulenze e corsi di formazione per varie società per poi diventare responsabile IT per la filiale italiana del più grande editore mondiale di informatica, IDG Communications. Dal 2004 lavora in Achab dapprima come Responsabile del Supporto Tecnico per poi assumere dal 2008 la carica di Direttore Tecnico. Giornalista iscritto all’albo dei pubblicisti, dal 1992 pubblica regolarmente articoli su riviste di informatica e siti web di primo piano. E' stimato da colleghi e clienti per la schiettezza e onestà intellettuale. Passioni: viaggi, lettura, cinema, Formula 1, sviluppo personale, investimenti immobiliari, forex trading. Claudio è anche su LinkedIn e Facebook.
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