Ti occupi di servizi IT gestiti?
Non temere, vanno bene entrambe le risposte:
- se sei un MSP, quello che leggerai tra poco ti riguarda direttamente;
- se, invece, ti stai ancora chiedendo se abbandonare il modello break-fix in autostrada, ciò che leggerai potrebbe darti la spinta giusta per spiccare il volo.
Ma andiamo con ordine.
Per il terzo anno consecutivo Achab ha deciso di condurre un’indagine per analizzare lo stato degli MSP in Italia.
Il motivo? Questo modello di business è ormai una realtà consolidata sia negli Stati Uniti che in Europa. Ma nel nostro paese chi sono gli MSP? Cosa fanno e quali abitudini hanno? Quanto fatturano e che servizi erogano?
Abbiamo voluto rispondere a queste e a molte altre domande, così da dare una fotografia imparziale e completa che evidenzi i trend, le sfide e le evoluzioni in atto degli MSP italiani. Tutto questo con uno sguardo al futuro, grazie alla raccolta di dati concreti e affidabili.
Sono oltre 160 le aziende coinvolte quest’anno: il quadro ottenuto sugli MSP in Italia è quanto mai preciso e veritiero.
Oltre ad approfondimenti sui servizi erogati, sui prezzi e sulle sfide che gli MSP devono affrontare giorno dopo giorno, non mancano dati demografici e di scenario.

Il trend
Il report mette in luce diversi aspetti cruciali che le PMI hanno la necessità di indirizzare, ad esempio: la trasformazione digitale, le mobilità e le connettività complesse, la sicurezza e il remote working, la protezione dei dati e la compliance, e poi ancora le implementazioni cloud, backup e disaster recovery e potremmo andare avanti a lungo.
Alla luce di questi trend in atto, portati ancor più in primo piano dall’emergenza Covid-19, gli ambiti in cui la piccola media impresa italiana necessita di supporto a livello informatico sono davvero tanti.
Di conseguenza, ancor più numerose sono le sfide che i Managed Service Provider sono chiamati ad affrontare, mettendo in campo competenze diversificate e servizi a valore.
Voglia di crescita, formazione e condivisione il fil rouge di questi trend in crescita:
- la metà degli MSP dedica fino al 10% del suo tempo alla formazione;
- il 98% degli MSP partecipa a eventi di settore: inoltre, rispetto al 2020, raddoppia la percentuale di MSP che partecipa almeno a un evento ogni due mesi, anche grazie alla proliferazione di eventi virtuali.
Le dimensioni
Ma quanto si sono evoluti gli MSP rispetto al 2020?
Le dimensioni della maggior parte delle realtà sono tipicamente contenute, ma negli ultimi anni c’è stato un costante incremento del numero di MSP che gestiscono oltre 100 clienti e delle aziende strutturate. I contratti di servizio sono per lo più di durata annuale e con tariffe orarie tra i 46 e i 60 euro.
Questo significa che grazie al modello di business dei fornitori di servizi IT gestiti le piccole imprese si sono sviluppate: un buon 36%, infatti, si trova a dover gestire un parco macchine con 500 o più endpoint. Numero critico che richiede un passaggio da una gestione artigianale a una più strutturata e organizzata.
I settori di competenza
Si conferma il focus: oltre il 90% degli MSP offre servizi a studi professionali, mentre l’87% ha tra i propri clienti aziende operanti nel settore della produzione.
In particolare, rispetto al 2020, si registra un aumento dei servizi offerti al settore sanitario (45%) e delle scuole (37%).
Da questa analisi emerge come focalizzarsi e specializzarsi in un settore possa fare la differenza per l’aumento dell’efficienza operativa, in quanto si tratta di offrire a più clienti lo stesso pacchetto di servizi. Allo stesso tempo, diversificare consente di cavarsela anche in momenti di grave difficoltà in settori e comparti specifici. L’aspetto chiave messo in luce dal sondaggio, infatti, mostra chiaramente che gli MSP lavorano indistintamente su tutti i settori merceologici.
Altro aspetto importantissimo da evidenziare, in chi si occupa di IT, è che la fetta che resta legata a un modello di business reattivo (break/fix) è in costante calo. Più della metà delle aziende basa ormai il proprio business sull’erogazione dei servizi gestiti.
In particolare, le risposte raccolte evidenziano che l’assistenza presso i clienti cede sempre più il passo a sistemi di controllo remoto e piattaforme RMM.
Le sfide
Tra i problemi e le sfide principali, i Managed Service Provider che hanno preso parte alla ricerca concordano sulle maggiori criticità:
- il reperimento di validi tecnici (51%);
- aumentare l’efficienza dei processi aziendali (38%);
- la mancanza di consapevolezza dei clienti in tema di ransomware e cybersecurity (56%);
- la difficoltà a differenziarsi sul mercato (42%);
- i lunghi tempi di risposta dei fornitori (59%).
Costi dei servizi e fatturato
La maggior parte degli MSP non gestisce i dispositivi mobili e, tra chi li gestisce, il 50% riesce a far pagare il servizio.
Per quanto riguarda l’offerta di servizi VoIP, i numeri sono in netta crescita, probabilmente a causa dell’aumento del lavoro da remoto
che ha spinto diverse aziende ad abbandonare gli strumenti tradizionali.
Attualmente sono oltre il 50% gli MSP che lavorano da remoto almeno 2 giorni a settimana. Inutile negarlo, le sfide relative alla pandemia sono state numerose: la più grande ha riguardato la mancanza di hardware da consegnare ai clienti.
La ricerca mette inoltre in evidenza un andamento molto positivo: nel 2020 oltre la metà degli MSP ha aumentato il proprio fatturato e di questi il 57% lo ha aumentato di oltre il 10%.
Per il 2021 il 55% degli MSP pensa di aumentare il proprio fatturato, segno che il mercato dei servizi IT è un settore in fermento e i servizi gestiti sono un modello di business che rende e che aiuta a “crescere” di anno in anno.
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