Cos’è l’iperconvergenza o hyperconvergence?

05 Febbraio 2015
Con il termine iperconvergenza (hyperconvergence) si intende una infrastruttura IT con architettura basata su software che integra risorse di calcolo, memorizzazione, networking e virtualizzazione rendendole disponibili su hardware di base e con supporto erogato da un solo fornitore.
 


Tutto in uno

Detto in altri termini server, storage e software di virtualizzazione vengono riuniti in un unico oggetto (un appliance) governato da un unico software intelligente che gestisce tutti gli aspetti; il supporto di tutto il sistema viene erogato da un singolo produttore.
L’idea è di collassare un intero datacenter in un’appliance gestito da un’interfaccia utente semplice e supportato da un unico fornitore. L’espansione del sistema avviene tramite l’aggiunta di uno o più nodi (appliance) che si aggiungono all’infrastruttura base

Convergenza e iperconvergenza

L'iperconvergenza è un raffinamento che nasce dal concetto di infrastruttura convergente. In un approccio convergente un fornitore consegna un insieme preconfigurato di hardware e software in un singolo chassis con lo scopo di minimizzare i problemi di compatibilità fra differenti componenti e semplificare la gestione delle infrastrutture stesse.
 
Un sistema iperconvergente differisce da uno convergente per via della maggiore integrazione e semplicità d’uso fra i componenti. Spesso i sistemi iperconvergenti integrano tutto quello che serve a una sala server o a un datacenter: hardware, software, storage, deduplica, compressione ed eventualmente replica geografica. Tutto in un unico appliance, gestito con un solo software e con supporto erogato da un unico fornitore.

Alta affidabilità, semplice, scalabile

I sistemi iperconvergenti sono facili da usare, garantiscono alta affidabilità e una crescita semplice e graduale.
Come sapere se un sistema è iperconvergente?
 
I sistemi iperconvergenti hanno un insieme di caratteristiche uniche:
 
  • integrano tutto il software che serve a gestire una sala server o un datacenter;
  • permettono la gestione di tutti gli aspetti attraverso un’unica interfaccia utente;
  • sono facili da usare come una qualsiasi appliance;
  • forniscono alta affidabilità;
  • consentono una crescita graduale;
  • sono supportati da un unico fornitore che si occupa di tutto;
  • hanno un approccio incentrato sulle macchine virtuali, automatizzando la gestione di tutti gli altri aspetti;
  • gestiscono lo storage in maniera automatica e trasparente.

Conclusioni e benefici
 

Sono facili da usare perché tutta la complessità dell’integrazione di diversi componenti è gestita dal fornitore che propone soluzioni pronte all’uso e tutto viene gestito da un unico pannello di controllo.
Sono in alta affidabilità perché la ridondanza dello storage è gestita dal sistema stesso che rende ogni macchina virtuale in grado di resistere a un guasto del sistema.
Garantiscono una crescita graduale perché ogni volta che sono richieste maggiori risorse è sufficiente aggiungere uno o più nodi senza modificare nulla nell’architettura.
 
I sistemi di virtualizzazione iperconvergenti permettono alle aziende, in maniera semplice, di avere applicazioni che non si fermano mai, spendendo lo stretto necessario e con la certezza di poter crescere quando serve.
 
Scale Computing è l’unico produttore di sistemi iperconvergenti che si occupa di un mercato ignorato da tutti gli altri attori presenti nel panorama IT: le piccole e medie imprese.
 
Autore
Gabriele Palumbo
Nasco a Bologna ma ho vissuto l’infanzia in Piemonte, l’adolescenza in Puglia e la maturità tra Umbria, Toscana, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia (e non è ancora finita). Ho avuto quindi modo di entrare in contatto con diversi ambienti e contesti sociali. Una formazione umanistica (Sociologia della devianza a Perugia e Relazioni Internazionali a Pisa), passione per la scrittura e decine di corsi sul mondo digital sono state ottime basi per entrare nel campo del marketing e della comunicazione. Nel 2015 pubblico il romanzo breve “Ci siamo solo persi di vista” e, a inizio 2019, pubblico la biografia della rock band “Ministri”, entrata in poche ore nei Top Sellers di Amazon. Un romanzo è in fase di scrittura. Terminati gli studi entro attivamente nel mondo della musica, organizzando svariati concerti e un festival, e della comunicazione digitale, gestendo la linea editoriale di blog e social e ricoprendo ruoli di copywriter e content editor. Nel 2017 entro nel collettivo Dischirotti. occupandomi dei contenuti web, mentre il 2018 mi vede prima nell’agenzia FLOOR concerti come booking agent per svariati artisti e poi in VOX concerti come direttore di produzione. Tornato a Bologna inizio a collaborare con l’etichetta discografica Manita Dischi come project manager e svolgo un tirocinio presso l’agenzia di marketing e comunicazione digitale Engine Lab, nel ruolo di content editor. Dal 2020 al 2023 ho collaborato, sia come editor che come contributor, con Fantastico.esclamativo, newsletter letteraria e rivista culturale creata da Alberto Guidetti de Lo Stato Sociale. Ogni due sabati invio “Capibara”, una newsletter che tratta di attualità e meme in un progetto che, occasionalmente, porto anche dal vivo sotto forma di Stand-Up. Attualmente ricopro il ruolo di Channel Marketing Manager in Achab, con particolare focus su contenuti editoriali, analytics, marketing automation e CMS.
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