(Tratto da Kaseya Blog)
Negli ultimi anni, Madre Natura ci ha messi di fronte a disastri naturali, dai quali ogni azienda dovrebbe prendere spunto per prepararsi con ampie strategie di disaster recovery.
Per fare qualche esempio, pensiamo all'uragano Katrina del 2005, al tornado di Joplin, in Missouri, del 2011, all'uragano Sandy nel 2012 e agli incendi in Colorado dell'estate 2013.
Gli eventi naturali sembrano essersi intensificati negli ultimi anni, diventando sempre più grandi e distruttivi.
Ogni azienda, a prescindere da dove si trovi, dovrebbe avere un piano per essere in grado di ripartire dopo un disastro naturale o qualsiasi evento disastroso.
Secondo uno studio di TechValidate risulta che:
- solo il 19% delle aziende ha un piano di disaster recovery che copre l'intera attività;
- il 26% ce l'ha solo per i propri server mission-critical;
- il 17% non ha alcun piano di disaster recovery.
Purtroppo, backup e disaster recovery vengono gestiti un po' come un azzardo da molte aziende, che spesso scoprono di non essere in grado di recuperare i dati da un backup solo nel momento in cui ne hanno bisogno.
Chi gestisce l'IT deve tenere conto di tutte le esigenze dell'azienda: il backup dei server, lo storage, il monitoraggio del backup con avvisi in caso di errore, il ripristino rapido…
E non è solo questione di disastri naturali: basti pensare che, secondo lo studio di TechValidate, il 57% delle aziende ha subito un errore di sistema critico nel corso dell'anno precedente…
Non lasciatevi prendere alla sprovvista!