La lotta infinita fra i creatori di virus e le società che producono software di sicurezza è in evoluzione in quanto i creatori di virus hanno scoperto come funzionano gli antivirus e quindi oggi talvolta riescono ad aggirarli.
Inizialmente questa situazione ha messo i produttori di antivirus in una situazione di “difesa”, rendendoli incapaci di produrre e rendere disponibili velocemente aggiornamenti in grado di arginare il crescente numero di virus e malware.
Tuttavia Avira ha reagito alla grande.

Avira Protection Cloud: rilevamento quasi real-time
La risposta di Avira agli ultimi attacchi si chiama Avira Protection Cloud. Poiché l’analisi e il rilevamento dei virus viene eseguito nel backend del cloud, i malware, non avendo accesso al cloud di Avira, non possono sapere come funziona questa tecnologia e per loro sarà più difficile aggirarla.
Le risorse a disposizione di Avira Protection Cloud permettono di elaborare a grande velocità grandi quantità di dati diventando quindi molto più reattivo di quanto possa fare un tradizionale endpoint di sicurezza. I tempi di reazione dell’antivirus passano da “ore” a quasi real-time.
I tuoi endpoint stanno usando Avira Protection Cloud?
Benché la linea consumer di prodotti Avira abbia attivato automaticamente tale funzionalità, non è detto che su tutti i computer aziendali questa funziona sia attiva.
Per essere sicuro che sia attivata sugli endpoint, puoi aprire l’interfaccia di Avira Antivirus Pro, andare in Extras->Configuration->General->Advanced Protection e verificare che sia abilitata la spunta Enable Protection Cloud.
Se stai utilizzando Avira Professional Security, puoi fare click con il tasto destro sull'icona e scegliere Configura, quindi Generale->Protezione avanzata e quindi abilitare Cloud Protection.
Perché Avira Protection Cloud impatta sulla privacy e sulla riservatezza?
APC è progettato per avere il minimo impatto possibile sulla privacy analizzando esclusivamente i file eseguibili o sospetti che posso rappresentare un pericolo per i computer.
Le informazioni utilizzate nel cloud non consentono di risalire o tracciare il comportamento degli utenti e nemmeno gli utenti stessi, e i dati raccolti non vengono ceduti a terzi in nessun modo.
Tuttavia nel processo di analisi un’impronta del file potenzialmente dannoso lascia il PC e viaggia verso il cloud di Avira ed è giusto che gli utenti siano consapevoli.
Nei file di log di Avira vien scritto quando interviene il cloud di Avira; si trova una cosa di questo tipo nei file di log:
[INFO] The file 'C:Downloadsflashplayer20_a_install.exe' was scanned with the Protection Cloud. SHA256 = 22225CAEEDC7E46CCC98AF1C6622C626F4D75A93B6A9976A2EED11B429E59188