Chi non è più adolescente si ricorderà certamente che molto tempo fa le prime email di spam parlavano di una fantomatica principessa nigeriana che prometteva di renderti incredibilmente ricco e in cambio ti chiedeva due dollari che le servivano assolutamente in quel momento.
Oggi fa sorridere pensare a una mail di questo tipo; in effetti non solo non ci cascherebbe più nessuno ma questo tipo di mail non vengono nemmeno più inviate, tuttavia occorre sempre prestare attenzione perché il phishing e tutt'altro che scomparso.
Anzi, se una volta si parlava di principesse nigeriane, oggi il contenuto delle email riguarda direttamente te e i tuoi interessi.
I pirati di oggi infatti utilizzano sofisticate tecniche di social engineering.

Come fanno i pirati ad avere i tuoi dati?
L'ultima cosa che ti aspetti quando ti registri su un qualsiasi sito di servizi o quando posti qualcosa sui social network e che i tuoi dati e le tue informazioni possano finire in mano ai pirati.
Non volgio fare allarmismo, ma è evidente come i pirati possono recuperare informazioni personali su di te semplicemente attaccando un sito dove sei registrato.
Infatti, solo occasionalmente le aziende si rendono conto di aver perso dei dati e ancor più raramente queste informazioni vengono diffuse attraverso la stampa i mezzi di informazione.
Una volta che i pirati hanno il tuo indirizzo mail e che conoscono qualcosa di te è molto semplice per loro confezionare delle email che ti porteranno sicuramente o quasi a leggere il contenuto e a cliccare i link presenti… a quel punto il gioco è fatto: i pirati hanno vinto.
Quindi?
Non occorre allarmarsi, ma è necessario sapere che i tuoi dati e la tua identità sono costantemente potenzialmente a rischio e tutti possiamo essere oggetto di phishing anche se riteniamo di non essere delle prede appetibili.
Due sono le armi con cui ci possiamo difendere:
- fare in modo di avere un buon antivirus, come Avira, sempre aggiornato;
- usare sempre la testa quando si naviga in internet quando si leggono le email e ancor di più quando si cliccano link.
(Tratto dal blog di Avira)