Cybersecurity

L’obiettivo primario degli attacchi informatici virali, l’uomo

28 Ottobre 2015

Già in un precedente articolo avevo toccato l’importanza del fattore umano nella sicurezza di un sistema informatico aziendale, ma anche domestico (L’importanza del fattore umano nel sistema informativo).
 
Oggi leggendo un commento mi è tornato in mente l’argomento e mi è sorta una considerazione sui moderni virus, nel senso più largo del termine, che imperversano per la rete.
 
Quale è il primo bersaglio del virus?
 



In realtà la quasi, il quasi è fondamentale, totalità dei virus non va a colpire in modo diretto il nostro computer, ma prima di tutto passa dalla persona che siede alla tastiera.
Le minacce di maggior spessore sembrano essere passate da uno studio sociale e comportamentale, quindi il virus, come un esperto di marketing, chiede attenzione attraverso delle mail accattivanti, spesso pertinenti con argomenti che stiamo affrontando, o apparentemente di un cliente o di un fornitore e invitando ad aprire un allegato con informazioni vitali o a cliccare un link per scaricare una fattura.
 
Il primo bersaglio del virus è l’uomo
 
Insomma il primo bersaglio del virus è l’uomo, inteso come specie senziente, che una volta infettato procede con l’eseguire l’azione e spesso confermare l’esecuzione del programma virale.
 
Questo vale anche per i programmi trial
 
Quante volte ci è capitato di riavviare il computer e veder partire una scansione da parte di un programma che dovrebbe renderlo veloce o di un nuovo antivirus, da noi mai installato?
 
Personalmente a me non è mai capitato, per la semplice ragione che quando installo un prodotto che mi serve mi curo di leggere quanto appare dopo aver cliccato ogni singolo next, invece che fare altro in parallelo. Infatti spesso, anche per importanti programmi di marca, durante il setup vengono installati altri prodotti, azione che può essere evitata leggendo e togliendo le spunte.
 
Talvolta questi programmi però non hanno una reale utilità, ma sono un rallentamento per il computer o possono essere degli adware o anche dei key logger, caso in cui un buon antivirus ci metterebbe una pezza.
 
La maledizione del touch screen
 
Sui dispositivi mobili è normale veder passare banner pubblicitari durante l’esecuzione di programmi free, buona parte di questi banner referenziano programmi per rendere lo smartphone più veloce del tray-corder di Star Trek.
 
E’ bene diffidare di questi miracoli tecnologici, dietro un prodotto serio se ne nascondono almeno quaranta falsi e con secondi fini.
 
Esiste un firewall per l’uomo?
 
Purtroppo no, ma esiste la possibilità di decidere se compiere o meno un’azione in base alle informazioni in nostro possesso.
 
Per accedere alle informazioni è bene leggere prima di cliccare, se si hanno dei dubbi su un prodotto non lo si installa e se ne ricercano informazioni sui motori di ricerca, oppure contattando il proprio esperto IT.
 
Una buona soluzione antivirus, associata ad una sistema firewall, può impedire l’accesso a molti link pericolosi e fermare l’esecuzione di una buona fetta di pacchetti virali anche se si conferma l’installazione, a tale fine utilizzo le soluzioni di Webroot in abbinamento con la difesa perimetrale dei sistemi Dell-Sonicwall.
 
Quando la mia attenzione viene attratta da un banner di prodotto, di norma mi annoto il nome per eseguire quindi una ricerca successiva di informazioni, evitando di farmi abbindolare da formule del tipo: “se clicchi ora per te è gratis” oppure “Sconto del 40% se clicchi adesso”.
 
Buona esplorazione e lunga vita e prosperità!

(Tratto dal blog di Emilio Polenghi)

Autore
Gabriele Palumbo
Nasco a Bologna ma ho vissuto l’infanzia in Piemonte, l’adolescenza in Puglia e la maturità tra Umbria, Toscana, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia (e non è ancora finita). Ho avuto quindi modo di entrare in contatto con diversi ambienti e contesti sociali. Una formazione umanistica (Sociologia della devianza a Perugia e Relazioni Internazionali a Pisa), passione per la scrittura e decine di corsi sul mondo digital sono state ottime basi per entrare nel campo del marketing e della comunicazione. Nel 2015 pubblico il romanzo breve “Ci siamo solo persi di vista” e, a inizio 2019, pubblico la biografia della rock band “Ministri”, entrata in poche ore nei Top Sellers di Amazon. Un romanzo è in fase di scrittura. Terminati gli studi entro attivamente nel mondo della musica, organizzando svariati concerti e un festival, e della comunicazione digitale, gestendo la linea editoriale di blog e social e ricoprendo ruoli di copywriter e content editor. Nel 2017 entro nel collettivo Dischirotti. occupandomi dei contenuti web, mentre il 2018 mi vede prima nell’agenzia FLOOR concerti come booking agent per svariati artisti e poi in VOX concerti come direttore di produzione. Tornato a Bologna inizio a collaborare con l’etichetta discografica Manita Dischi come project manager e svolgo un tirocinio presso l’agenzia di marketing e comunicazione digitale Engine Lab, nel ruolo di content editor. Dal 2020 al 2023 ho collaborato, sia come editor che come contributor, con Fantastico.esclamativo, newsletter letteraria e rivista culturale creata da Alberto Guidetti de Lo Stato Sociale. Ogni due sabati invio “Capibara”, una newsletter che tratta di attualità e meme in un progetto che, occasionalmente, porto anche dal vivo sotto forma di Stand-Up. Attualmente ricopro il ruolo di Channel Marketing Manager in Achab, con particolare focus su contenuti editoriali, analytics, marketing automation e CMS.
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