Backup, DR e business continuity

Per fortuna che c’è il backup…

05 Giugno 2012

Ogni responsabile IT lo sa bene: i dati sono il patrimonio più importante dell’azienda e fare il backup è fondamentale. Può dormire sonni tranquilli.
Oppure no?

Il backup è tuttora oggetto di errori comuni, che possono costare molto cari.
Come stava per succedere a una grande azienda come Pixar, che ha rischiato di perdere un intero cartone animato a causa di un errore umano (un comando remove all fatto girare sui server dove si trovava tutto il lavoro).
Proprio in quel momento, i responsabili IT di Pixar hanno scoperto che… il sistema di backup non funzionava da un mese!
Solo un colpo di fortuna ha salvato la situazione: la vicenda è narrata in questo simpatico corto.


Non si può fare affidamento sulla fortuna però.
Ecco perchè è necessario sfatare cinque errori diffusi riguardo al backup.

  1. “La mia azienda non ha mai subito una perdita di dati significativa: non ho bisogno del backup”.

Uno studio di Gartner del 2012 mostra che il 25% dei computer del mondo subisce una perdita di dati annualmente. Se non vi è mai successo è una questione statistica: a voi decidere se affidarvi al caso o se adottare soluzioni preventive.

  1. “Ho un sistema di backup, non mi devo preoccupare della perdita di dati”.

Il backup non serve a nulla se non è funzionante (come insegna la vicenda di Pixar): è importante, ma ancora più importante è avere la certezza del recovery.
Per essere certi che il backup vada a buon fine e che in caso di necessità i dati verranno ripristinati correttamente, è necessario effettuare dei test periodici. Alcune soluzioni permettono di farlo in modo automatico.

  1. “Una buona soluzione di backup è costosa”.

Quanto costano però alla vostra azienda la perdita di dati e il fermo forzato dei sistemi, sia in termini di soldi sia in termini di immagine? Pensate che alcune soluzioni di backup permettono di tornare a lavorare cinque minuti dopo il guasto dei sistemi: a voi fare i conti.

  1. “Faccio il backup solo nel weekend, per non rallentare i sistemi”.

Esistono soluzioni di backup che garantiscono il minimo impatto sui sistemi, e che quindi possono fare il backup e proteggere le macchine in modo continuo garantendo maggiore granularità in caso di ripristino.

  1. “Per il backup in ambiente fisico e virtuale mi servirebbero due tool diversi”.

La virtualizzazione è un ottimo modo per garantire la continuità operativa e la sicurezza delle applicazioni, ma spesso costringe a usare un tool di backup diverso rispetto a quello usato per i server fisici. Utilizzare un’unica soluzione di backup sia per server fisico che per ambiente virtualizzato è possibile.


Un recente studio condotto sugli IT manager, i responsabili IT e gli uffici acquisti di circa 250 aziende italiane con oltre 500 dipendenti appartenenti a diversi settori (assicurazioni, telecomunicazioni, Pubblica Amministrazione, bancario, manifatturiero e di servizi) mostra che non tutte le aziende dispongono di un piano di recupero dati.
Bisogna tenere presenti gli obiettivi di un piano di backup:

  • minimizzare il rischio di perdita di dati in caso di errore o guasto;
  • ripristinare la situazione nel minor tempo possibile;
  • garantire il minimo impatto sui sistemi e sugli utenti.

E tu, ti affidi alla fortuna o hai una soluzione affidabile di backup?

Noi te ne consigliamo una: Axcient!

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Autore
Claudio Panerai
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Nato a Ivrea nel 1969, è sposato e padre di due figlie. Laureato in Scienze dell’Informazione nel 1993, ha dapprima svolto numerose consulenze e corsi di formazione per varie società per poi diventare responsabile IT per la filiale italiana del più grande editore mondiale di informatica, IDG Communications. Dal 2004 lavora in Achab dapprima come Responsabile del Supporto Tecnico per poi assumere dal 2008 la carica di Direttore Tecnico. Giornalista iscritto all’albo dei pubblicisti, dal 1992 pubblica regolarmente articoli su riviste di informatica e siti web di primo piano. E' stimato da colleghi e clienti per la schiettezza e onestà intellettuale. Passioni: viaggi, lettura, cinema, Formula 1, sviluppo personale, investimenti immobiliari, forex trading. Claudio è anche su LinkedIn e Facebook.
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