Business

Piccolo è bello

13 Ottobre 2015

Mi sono imbattuto in un articolo di ZDnet.com scritto da Stephen Ranger circa i benefici che si ottengono lavorando con fornitori di piccole dimensioni rispetto a lavorare con i “big”.



 

Ciò non significa che piccolo sia sempre meglio di grande, ma ci sono riflessioni da fare che sono assolutamente condivisibili, e che tu puoi a tua volta discutere con il tuo cliente quando ti dirà che preferisce la sicurezza di un “grande” rispetto al servizio che può garantire un “piccolo”.

Utilizzare un fornitore di tecnologia molto grande e molto noto ha sicuramente dei “punti” a favore che si traducono in vantaggi operativi:

  • la sicurezza di lavorare con un grande: la sicurezza di lavorare con un'azienda che ha una solida e stabile situazione finanziaria, e quindi non dovrebbe sparire da un momento all’altro.
  • I vantaggi di un brand noto: la confidenza e la sicurezza che un brand affermato porta inevitabilmente ad ogni acquisto. Nessuno verrà mai licenziato per aver comprato un servizio o un prodotto di IBM, Microsoft, Google, Apple o di altri colossi del settore.
  • Il numero di sviluppatori a disposizione: sicuramente esiste un esercito di sviluppatori che possono fiondarsi sul bug e risolverlo quando questo viene rilevato.

Se è vero che i grandi fornitori tecnologia possono avere dei brand assolutamente noti e grandi team di sviluppo, è anche vero che trattare con i giganti dell’IT qualche volta può creare dei grattacapi.
Prova a pensare all'idea di suggerire a Microsoft o a Google di cambiare qualcosa all'interno loro software o dei loro servizi. Se non sei uno dei primi 10 clienti, è improbabile che introdurranno la modifica richiesta da te e presumibilmente non prenderanno mai considerazione la tua richiesta.

Prova a pensare: se sei un utente di Exchange Online Office 365 e vuoi segnalare una richiesta di funzionalità per adattare il software alle tue esigenze… è praticamente impossibile.

Lavorare con un fornitore IT piccolo può avere vantaggi:

  • la possibilità di fornire feedback sul prodotto/servizio.
  • I piccoli spesso hanno idee “migliori” dei grandi.
  • I piccoli sono più propensi ad assecondare i clienti.

Se sei un fornitore medio-piccolo di soluzioni tecnologiche è molto semplice per te mettere in piedi un sistema di feedback da parte dei clienti in modo tale che le tue soluzioni possano essere sottoposte a continui miglioramenti basandosi sugli input dei clienti.
Inoltre i piccoli fornitori di tecnologia non solo possono avere grandi idee brillanti che ai big player non sempre vengono in mente, ma sono anche disponibili ad assecondare le richieste dei primi clienti della loro tecnologia i cosiddetti “early adopters”.

E non pensare che solo le piccole aziende vadano a cercare i piccoli della tecnologia; infatti ti basti pensare che il governo del UK vuole che il 25% degli acquisti di tecnologia foraggino le casse dei “piccoli”.
Matt Mielke, IT Director di Innovations Federal Credit Union, per esempio, dice che ha “lavorato molto bene in passato con fornitori piccoli specialmente quando si trattava di nuovi prodotti perché le piccole aziende sono molto più disponibili a fornire un servizio di quanto sia una grande azienda spesso bloccata dalle lentezza e dalla burocrazia tipiche dei grandi vendor”.

Michael Haneke afferma che “per un'azienda media o piccola non è sempre facile lavorare con i big player anche se sono famosi, nella maggior parte dei casi il carico burocratico di essere una nullità nell'elenco dei loro clienti fa sì che l’esperienza non sia sempre delle migliori”.
Naturalmente piccolo non è sinonimo di perfetto, ma quando ti troverai a discutere con i tuoi clienti, da oggi avrai altre armi a disposizione.

Autore
Gabriele Palumbo
Nasco a Bologna ma ho vissuto l’infanzia in Piemonte, l’adolescenza in Puglia e la maturità tra Umbria, Toscana, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia (e non è ancora finita). Ho avuto quindi modo di entrare in contatto con diversi ambienti e contesti sociali. Una formazione umanistica (Sociologia della devianza a Perugia e Relazioni Internazionali a Pisa), passione per la scrittura e decine di corsi sul mondo digital sono state ottime basi per entrare nel campo del marketing e della comunicazione. Nel 2015 pubblico il romanzo breve “Ci siamo solo persi di vista” e, a inizio 2019, pubblico la biografia della rock band “Ministri”, entrata in poche ore nei Top Sellers di Amazon. Un romanzo è in fase di scrittura. Terminati gli studi entro attivamente nel mondo della musica, organizzando svariati concerti e un festival, e della comunicazione digitale, gestendo la linea editoriale di blog e social e ricoprendo ruoli di copywriter e content editor. Nel 2017 entro nel collettivo Dischirotti. occupandomi dei contenuti web, mentre il 2018 mi vede prima nell’agenzia FLOOR concerti come booking agent per svariati artisti e poi in VOX concerti come direttore di produzione. Tornato a Bologna inizio a collaborare con l’etichetta discografica Manita Dischi come project manager e svolgo un tirocinio presso l’agenzia di marketing e comunicazione digitale Engine Lab, nel ruolo di content editor. Dal 2020 al 2023 ho collaborato, sia come editor che come contributor, con Fantastico.esclamativo, newsletter letteraria e rivista culturale creata da Alberto Guidetti de Lo Stato Sociale. Ogni due sabati invio “Capibara”, una newsletter che tratta di attualità e meme in un progetto che, occasionalmente, porto anche dal vivo sotto forma di Stand-Up. Attualmente ricopro il ruolo di Channel Marketing Manager in Achab, con particolare focus su contenuti editoriali, analytics, marketing automation e CMS.
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