Scegliere di passare al Cloud non significa non avere più problemi, bensì minimizzarli e sapere che, in ogni caso, sono in carico al fornitore del servizio Cloud (come anche l'installazione e l'aggiornamento dei sistemi e la manutenzione hardware).
Quindi, se si acquista un servizio Cloud di posta elettronica, non significa che l'email funzionerà 24 ore al giorno con garanzia assoluta: tutti i sistemi possono guastarsi.
Per fare un esempio pratico, si pensi che il CEO di Intermedia, eccellente fornitore di servizi Cloud, a fine agosto ha pubblicato le proprie scuse sul blog aziendale per un problema verificatosi con il proprio servizio di posta elettronica: un down completo del servizio per un’intera giornata.
Quando si esternalizza un servizio, occorre pensare anche a cosa fare se il servizio non funziona: questo vale sia per l’utente finale, sia per i fornitori, che dovrebbero pensare a come mitigare eventuali guasti già in fase di progettazione.
Cosa si può fare se il proprio fornitore di email ha un problema e non permette di accedere alle mailbox?
Poniamo il caso di un'azienda che esternalizzi la pulizia dell'email da spam e virus utilizzando per esempio il servizio di SpamSoap.
In questo modo, le email passano prima dai server di SpamSoap, per essere pulite e inviate al server che ospita la mailbox di destinazione.
Cosa succede se il server del destinatario è temporaneamente non disponibile?
Ogni servizio di pulizia delle email le terrebbe in coda aspettando che il server del cliente diventi nuovamente raggiungibile.
SpamSoap, oltre a questo, rende disponibile per gli utenti un’interfaccia web per poter guardare, cancellare, inviare le email, come se fosse un client di posta elettronica.
In questo modo, nel caso di down del fornitore, i clienti possono continuare a lavorare.
E tu, hai mai pensato a cosa fare se il tuo fornitore subisce un’interruzione dei servizi?