Avira sta lavorando su un “secure browser” facile da usare, sicuro e che rispetti la privacy. Ecco quali sono i piani principali e la strategia adottata dall'azienda.
In caso di nuove minacce, i problemi devono essere risolti in un breve lasso di tempo, per Avira ciò vuol dire pochi giorni dopo essere venuti a conoscenza della minaccia.
Google Chrome risolve le vulnerabilità ad ogni rilascio, il che obbliga Avira a sincronizzare i rilasci con quelli di Chrome. Ma ogni modifica che viene effettuata nel codice sorgente Chromium causa conflitti. Quando le modifiche specifiche realizzate da Avira e quelle realizzate dagli sviluppatori Chromium si sovrappongono, gli strumenti Avira non possono fonderle insieme. Dopo circa 150 modifiche, Avira ha riscontrato un conflitto alla settimana. Il che vuol dire passare ore a sbrogliare codice.
Avira ha quindi deciso di non introdurre modifiche nel codice Chromium, ma di vedere il browser più come una distribuzione Linux (Ubuntu, per esempio): seleziona gli strumenti migliori, li combina, li mantiene e li ottimizza.

Estensioni Open Source
Avira ha inoltre voluto coinvolgere le community per la creazione di estensioni di sicurezza: le prime estensioni sono già state integrate, altre lo saranno presto.
Contribuzione al codice di terzi
Chromium contiene oltre 100 librerie di terze parti, a loro volta possono contenere vulnerabilità, errori e difetti. Quando Avira individua un errore, lo ripara e invia le patch agli autori.
Strumenti esterni
Avira sta pianificando di integrare l’antivirus all’interno del browser, è vero che Web Protection effettua già scansioni, ma il futuro di Internet è la crittografia, e Web Protection, essendo un proxy, potrebbe far venire qualche grattacapo scansionando il traffico crittografato.
Per scoprire tutti i dettagli, leggi il post sul blog di Avira.