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Il patching è il cuore delle manutenzioni preventive, l’asse portante perché si applica al sistema operativo che regge e fa funzionare tutto l’ecosistema che costituisce una macchina informatica. Per questo motivo il patch management è una delle attività più difficili e critiche per un’azienda, ma se adeguatamente adottata porta benefici in termini economici e di sicurezza. Ne parliamo con Alessio Urban, Tech Support Manager di Achab, e Furio Borsi, Tech Support Specialist di Achab.
Durante l'estate Microsoft ha rilasciato la patch KB3087916, che risolve un problema di vulnerabilità nel Flash player. Sfortunatamente la patch ha inserito un ulteriore problema. Infatti questa patch manda Internet Explorer 11 in modalità debug e quindi sgancia errori e messaggi che in realtà sarebbero indirizzati agli sviluppatori e non agli utenti finali. Si tratta di avvisi e alert che vengono generati quando si utilizza Internet Explorer 11 con Windows 8.1 e Windows 10.
Sono anni che si parla di patch management, eppure ci sono numerose realtà che ancora ignorano questa best practice. Per implementare un sistema di patch management degno di tale nome non è sufficiente abilitare gli aggiornamenti automatici dentro Windows, per gestire le patch occorre infatti una strategia affinchè l'installazione degli aggiornamenti porti i benefici desiderati anzichè spiacevoli inconvenienti. Vediamo i 4 passi necessari per mettere in piedi un sistema di patch management davvero efficace.
Negli anni si è andato consolidando un modello di pricing basato sul numero complessivo di dispositivi da gestire: se la gestione di un dispositivo costa X e i dispositivi (PC e server) sono 15, allora il costo sarà X moltiplicato 15. Lo scenario ICT in rapida evoluzione porta però a ripensare questo approccio commerciale perchè inizia a mostrare alcuni limiti, che spesso vanno a danno del fornitore, nel senso che può essere costretto ad abbassare i propri margini.
Lenovo ha preinstallato su parecchi propri PC il software Superfish. Questo software è molto simile a un virus/malware, e più precisamente si tratta di un adware, ossia un software legato alla pubblicità. Ecco cosa fare se hai decine di PC Lenovo con questo problema.
Device aziendali e device privati sono davanti ai nostri occhi e dobbiamo gestirli. Il vero buco della sicurezza dei dispositivi mobili è far finta che non esistano, perchè un "oggetto" non gestito è di per sè un problema, perchè è una variabile incontrollabile. Non solo occorre gestire questi dispostivi, ma devono entrare proprio a far parte del sistema IT aziendale, devono essere gestiti con gli stessi strumenti con cui gestiamo tutti gli altri aspetti della nostra infrastruttura IT, quotidianamente. Ecco come fare.
Spesso e volentieri l'attività di patch management in azienda non viene fatta, o viene fatta un po' "a caso". Addirittura le aziende e i consulenti spesso non fanno questa attività, dimenticandone il vero motivo: minimizzare la possibilità che si verifichino problemi sui sistemi. Perchè bisogna fare il patch management? Il patch management non garantisce che sia tutto perfetto, ma riduce la probabilità che arrivino dei problemi.
Kaseya ha recentemente pubblicato i risultati di un sondaggio sui servizi e sui prezzi dei Service Provider che utilizzano il loro software come piattaforma per erogare i propri servizi. Se eroghi servizi IT e ti chiedi se il tuo prezzo è allineato alla concorrenza, gli altri quanto costano, quali servizi offrono, se offrono assistenza sui server o anche sui desktop e se dal cloud ricavano dei soldi, troverai interessante leggere i risultati di questo sondaggio.
Il 2015 è iniziato con il rilascio, avvenuto il 31 gennaio, di Kaseya 9, che segna un passo importante nella strategia globale dell'azienda: integrare all'interno del framework di gestione dell'IT anche la gestione dei dispositivi mobili. EMM (Enterprise Mobility Management) è un nuovo modulo che integra soluzioni per la gestione dei dispostivi mobili, per la gestione del BYOD e delle applicazioni. Una sola soluzione per gestire da un'unica interfaccia: BYOD (Bring Your Own Device): un sistema sicuro per utilizzare applicazioni e risorse aziendali, per accedere ai server aziendali con possibilità di modificare i documenti in totale sicurezza; MDM (Mobile Device Management): la gestione dei dispostivi mobili in senso "classico": tracking dei dispositivi, cancellazione remota, applicazione di policy di sicurezza e di configurazione dei servizi, come email e Wi-Fi; MAM (Mobile Application Management): per gestire applicazioni non consentite e/o richieste.
Se sei un fornitore di servizi IT (Managed Service Provider) fermati un attimo a pensare a quello che stai facendo. Stai offrendo ai tuoi clienti il miglior servizio di backup possibile? Vediamo quali sono i tre aspetti fondamentali di un servizio di backup: backup e disaster recovery sia onsite sia offsite; gestione remota; supporto in caso di problemi.