Soluzioni tecniche

Un viaggio attraverso IaaS, PaaS, SaaS (e Cloud)

23 Luglio 2013

Il Cloud è ormai sulla bocca di tutti: anche i meno esperti ne parlano (forse senza nemmeno sapere di cosa si tratti), e appena si sfogliano riviste di settore o si leggono articoli di informatica, si parla quasi in maniera indifferente di Cloud, IaaS, PaaS, SaaS…
Ma è necessario fare chiarezza, perché si tratta di cose strettamente correlate ma che risolvono problemi diversi e quindi hanno target diversi.


Cloud


In principio era il Cloud

Il Cloud è un insieme di sistemi di calcolo che forniscono dei servizi.
Un “sistema di calcolo” in estrema sintesi è composto da tre elementi:

  • uno storage (il luogo dove memorizzare i dati);
  • una o più unità di calcolo (il luogo dove eseguire le operazioni);
  • un sistema di controllo che gestisce tutto.

Visto in questa ottica, il Cloud è la piattaforma sulla quale (o grazie alla quale) possono essere erogati fondamentalmente tre tipi di servizi:

  • IaaS;
  • PaaS;
  • SaaS. 

IaaS (Infrastructure as a Service)

E' il servizio più vicino al concetto di computer o server come siamo abituati a pensarlo.
Grazie alla virtualizzazione permette di avere quanta CPU, memoria, spazio disco e schede di rete servono.
Non bisogna preoccuparsi di che marca siano le componenti, di quanto duri la garanzia o di come si installino.
Sono pronte all’uso, basta manutenerle, aggiornarle e fare sempre in modo che siano tutte disponibili in abbondanza per soddisfare eventuali picchi di richiesta.
Su questo hardware “virtuale” io posso installare il mio server e le mie applicazioni.
Se poi si rompe un disco fisico o occorre eseguire aggiornamenti sui server che fisicamente ospitano i miei sistemi, ci penserà il fornitore di servizi.
Normalmente esistono tariffe flat che possono diminuire leggermente solo se le componenti non sono effettivamente in uso. Ossia un server virtuale che è spento non sta fisicamente usando la memoria e la CPU, quindi il fornitore non ha un costo oggettivo: la macchina spenta costa meno della macchina accesa.
Alcuni esempi di servizi IaaS sono le offerte di Amazon, della Nuvola Italiana o di Cloud.it, ma anche offerte di solo storage online.

Chi è il cliente tipico?
E’ quello che non vuole avere le noie di lavorare con hardware fisico e quindi non vuole sobbarcarsi l’operatività dei problemi che sorgono quando si deve aggiornare un componente o si deve sostituire una parte rotta.
Altro profilo di cliente è quello che vuole sistemi sempre disponibili e raggiungibili ovunque si trovi: a casa, in ufficio, in ferie o all’estero.

PaaS (Platform as a Service)

In poche parole è l’utilizzo di una piattaforma come servizio.
Ossia io uso una piattaforma che qualcun altro ha implementato per me.
Le offerte di hosting sono un classico esempio di PaaS: se prendo un hosting con sopra Linux, PHP e MySQL non mi devo preoccupare di dove installare il database o di quanto spazio occupa, in quanto il fornitore avrà fatto scelte architetturali che risolvono problemi di questo tipo.
Di contro, se noleggio una piattaforma con installato il sistema PHP, non avrò la libertà di scegliere un altro linguaggio di programmazione.
Le offerte di hosting hanno un costo fisso mensile: si stabilisce quanto spazio disco serve, quanta banda e altri requisiti e sulla base di questo viene fatto il prezzo.

A chi serve il PaaS?
Agli sviluppatori, per esempio: possono avere in pochi minuti un ambiente di test per implementare rapidamente prototipi e fare verifiche o realizzare applicazioni demo o specifiche per un evento.
E poi basta smettere di pagare e "si spegne tutto".

SaaS (Software as a Service)

E’ il servizio per “l’utente finale”.
Chi utilizza SaaS, spesso non sa nemmeno di usarlo: sia l’infrastruttura che la piattaforma su cui gira sono nascosti. L’unica cosa che si vede è l'interfaccia del software che si utilizza.
Esempi di SaaS sono sotto gli occhi di tutti: Gmail per la posta elettronica, Salesforce per il CRM, Google Docs e Office 365 per la gestione dei documenti…
Questo tipo di servizi, in genere, viene pagato con cadenza mensile in base a quanti utenti usufruiscono del servizio.

A chi serve il SaaS?
A chi non vuole sapere nulla di IT ma vuole solo concentrarsi sul proprio lavoro usando gli strumenti che gli vengono messi a disposizione.


Per capire meglio questi tre concetti facciamo un paragone concreto con un viaggio per andare in vacanza.


Viaggio


IaaS
Da casa all’aeroporto si prende l'autobus, si sale sull'aereo e quando si giunge a destinazione si noleggia un’auto per raggiungere l’hotel. Autobus, aereo, e auto a noleggio sono componenti “prese in prestito” per fare il viaggio: non siamo noi a scegliere la marca del bus o il modello dell’aereo.

PaaS
Al momento di noleggiare un’auto, possiamo chiederne una di medie dimensioni a cinque porte con aria condizionata.
Potrebbe capitarci una Multipla, una Golf o una Focus: non siamo noi a scegliere la marca o il colore.
Noi scegliamo le feature, mentre l’infrastruttura (cioè l'auto) la sceglie la società di noleggio.

SaaS
Nel caso volessimo noleggiare un'auto con autista (o prendere un taxi), non saremmo noi a scegliere l’auto, il colore o i requisiti, ma solo la destinazione.
E il pagamento sarà a consumo: più lontano vorremo andare, più pagheremo.


Benché declinati secondo offerte e modelli commerciali leggermente differenti, tutti e tre i tipi di servizio IaaS, PaaS e SaaS condividono un beneficio comune: non dover spendere ingenti somme per implementare un sistema o un progetto.
Si paga al consumo: se il progetto evolve si può aumentare la “potenza di fuoco”, se invece l’idea non decolla, si stacca la spina senza aver speso un capitale in hardware, software, progettazione…

Un bel risparmio, no?

Autore
Gabriele Palumbo
Nasco a Bologna ma ho vissuto l’infanzia in Piemonte, l’adolescenza in Puglia e la maturità tra Umbria, Toscana, Puglia, Emilia-Romagna e Lombardia (e non è ancora finita). Ho avuto quindi modo di entrare in contatto con diversi ambienti e contesti sociali. Una formazione umanistica (Sociologia della devianza a Perugia e Relazioni Internazionali a Pisa), passione per la scrittura e decine di corsi sul mondo digital sono state ottime basi per entrare nel campo del marketing e della comunicazione. Nel 2015 pubblico il romanzo breve “Ci siamo solo persi di vista” e, a inizio 2019, pubblico la biografia della rock band “Ministri”, entrata in poche ore nei Top Sellers di Amazon. Un romanzo è in fase di scrittura. Terminati gli studi entro attivamente nel mondo della musica, organizzando svariati concerti e un festival, e della comunicazione digitale, gestendo la linea editoriale di blog e social e ricoprendo ruoli di copywriter e content editor. Nel 2017 entro nel collettivo Dischirotti. occupandomi dei contenuti web, mentre il 2018 mi vede prima nell’agenzia FLOOR concerti come booking agent per svariati artisti e poi in VOX concerti come direttore di produzione. Tornato a Bologna inizio a collaborare con l’etichetta discografica Manita Dischi come project manager e svolgo un tirocinio presso l’agenzia di marketing e comunicazione digitale Engine Lab, nel ruolo di content editor. Dal 2020 al 2023 ho collaborato, sia come editor che come contributor, con Fantastico.esclamativo, newsletter letteraria e rivista culturale creata da Alberto Guidetti de Lo Stato Sociale. Ogni due sabati invio “Capibara”, una newsletter che tratta di attualità e meme in un progetto che, occasionalmente, porto anche dal vivo sotto forma di Stand-Up. Attualmente ricopro il ruolo di Channel Marketing Manager in Achab, con particolare focus su contenuti editoriali, analytics, marketing automation e CMS.

Tag

Cloud, IaaS, PaaS, SAAS

Commenti (4)
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Rocco Sicilia
Rocco Sicilia
10 anni fa

Tempo fa ho scritto in merito, hai riportato una bella semplificazione del tema. Questi tre modelli base del Cloud Computing oggi si sono evoluti e ve ne sono di nuovi. Lo IaaS sta lasciando il posto (anzi, lo lascerà) al concetto di SDDC (Software Defined Datacenter), si parla di DaaS (Desktop as a Service) grazie alle tecnologie VDI… insomma, ne abbiamo di tutti i colori e non abbiamo finito 😉

Claudio Panerai
Claudio Panerai
10 anni fa

Il Desktop As Aa Service in effetti sta arrivando di gran carriera…

Rocco Sicilia
Rocco Sicilia
10 anni fa

@Claudio: sui grandi numeri il risparmio diventa davvero interessante anche per il DaaS per non parlare della semplificazione della gestione degli end point che i vari brand mettono a disposizione. Ci sono anche interessanti realtà italiane che producono ThinClient che si integrano molto bene sia con VMware View che con Citrix XenDesktop (per citare i due di punta).

Claudio Panerai
Claudio Panerai
10 anni fa

Se citi queste realtà italiane penso che non facciamo pubblicità ma diamo un valore in più a chi legge questo articolo.