Solunet è un MSP veneto fondato e diretto da Luca Soncini.
Tra le caratteristiche del posizionamento di Solunet spiccano il servire clienti che siano raggiungibili in massimo un’ora di macchina e il garantire d’essere in linea con un first level engineer entro il quinto squillo.
Ma c’è un’altra decisione interessante presa da Solunet: offre i propri servizi basandosi sull’utente e non sul dispositivo.
Da tempo ferve il dibattito su quale sia l’approccio migliore.
L’approccio per device consiste nell’applicare un canone per ciascun dispositivo che appartiene all’infrastruttura del cliente. Per alcuni di questi dispositivi il canone può anche essere nullo, ma rientra comunque in una logica di conteggio dei pezzi.
Questo porta a una notevole granularità, con relativi vantaggi e svantaggi.
Nell’approccio per utente il cliente paga un canone per ciascun operatore che utilizza il sistema informativo, indipendentemente da quali dispositivi utilizza effettivamente e da quanti server, stampanti o switch siano attestati sulla rete.
Il vantaggio in termini di comprensibilità è evidente.
Ci sono contropartite?
Ne parliamo con Luca Soncini, CEO di Solunet, e Andrea Veca, CEO di Achab.
